Siamo arrivati ormai a un’epoca rivoluzionaria d’innovazione, visibile agli occhi di tutti, l’era dell’avanguardia, della tecnologia, della transizione digitale, di cui vi abbiamo dato un assaggio parlando di Digital Transformation.
Siamo arrivati ormai a un’epoca rivoluzionaria d’innovazione, visibile agli occhi di tutti, l’era dell’avanguardia, della tecnologia, della transizione digitale, di cui vi abbiamo dato un assaggio parlando di Digital Transformation.
C’è indubbiamente stata una svolta molto significativa con l’insorgere della pandemia, che ha visto tutti costretti ad adottare nuove forme di business modellate in chiave digitale. Tuttavia, esistevano già aziende avviate (fortunatamente per tempo) verso questo cambiamento; allo stesso modo, però, qualcuno ha subito abbandonato la novità, per tornare alle vecchie pratiche, perdendo un fortunatissimo treno.
Farsi strada nella transizione digitale non è certo un processo da sottovalutare. Ci sono delle linee guida da seguire per non inciampare in imprevisti che potrebbero essere dannosi per un qualsiasi business nel grande alveo della PMI.
La nuova tendenza sta potenziando drasticamente le grandi imprese, ormai in forte espansione tecnologica. Attraverso il percorso di Digital Transformation si è individuato come obiettivo principale l’avanzamento delle PMI che oggi, purtroppo, in questo frangente trovano ancora diverse difficoltà in termini di sviluppo.
Alcuni dati: il 61% delle PMI sono propense alla transizione digitale entro il 2023, attingendo così al sostegno dei propri obblighi finanziari. Il 35%, tuttavia, mostra ancora resistenza alla metamorfosi. Questa categoria di imprenditori manifesta purtroppo una visione arretrata ed un bagaglio culturale digitale scarso. Si focalizza maggiormente sul suo prodotto/servizio piuttosto che sul management, sulla pianificazione, sul rinnovamento, sul concetto di brand.
Il progresso consiste nell’apportare cambiamenti evolutivi su tutti i fronti, oppure solo miratamente e con mezzi specifici, privilegiando esclusivamente determinati aspetti.
Visti i “rischi”, le difficoltà, e le eventuali impasse che chiunque (anche per dei bias personali) può trovare, la domanda sorge spontanea, ossia come avanzare nella transizione digitale nel modo giusto?
È perfettamente comprensibile che, per molti, uscire dagli schemi possa rappresentare allo stesso tempo una paura e un brivido, ma ragioniamoci: non sarebbe più pericoloso rimanere ancorati al passato e non essere al passo con gli orientamenti del nuovo mercato?
Adottare un processo di Digital Transformation è quindi inevitabile, dato il continuo evolversi del sistema di produzione, innovazione e comunicazione. Bisogna poi tener conto delle esigenze del consumatore, che sono sicuramente mutate, e continuano a cambiare in modo evidente negli ultimi anni, se non addirittura di trimestre in trimestre. Adattarsi significa accogliere il cambiamento, scovando nuove strategie digitali, che mirano al miglioramento economico della propria azienda e non solo.
L’era digitale può fornire molteplici strumenti innovativi per ottimizzare processi e practice nella PMI. La via non è semplice, ma percorrendola con le giuste direttive si può procedere in modo del tutto naturale e senza intoppi.
Abbiamo sintetizzato tre punti cardine per evitare, quanto più possibile, rischi e spiacevoli sorprese:
La prima cosa da fare, per avviare correttamente un processo di transizione digitale, è mettere in focus quali sono gli obiettivi, in quali settori del proprio business si vuole agire.
A questo punto è bene chiedersi:
Senz’altro è sempre meglio avere una visione chiara del cambiamento, pensando fuori dagli schemi, abbandonando i vecchi concetti e dando inizio ad un nuovo capitolo, con un’ottica più futuristica. Questo è il modo più proficuo di orientarsi verso la Digital Transformation.
Dopo aver messo a fuoco la meta, è il momento di agire. Il primo passo è effettuare un’analisi del grado di maturità dell’azienda nella sua globalità (com’è gestita, le risorse interne, la tecnologia). Come? Affidandosi a un’agenzia di settore o alle reti professionali, oppure facendo un self-assessment tramite servizi online, compilando dei questionari per una valutazione autonoma della vostra situazione aziendale.
Il secondo step è pianificare quali sono gli strumenti, macchine, professioni e competenze da inserire per spingere con maggiore efficacia verso la transizione digitale.
Integrare nuove tecnologie è indispensabile per gettare le basi del processo digitale. Esistono tanti strumenti tra cui scegliere, e affidarsi a un servizio specifico significa riconoscere innanzitutto i propri bisogni, e poi identificarli nel tool che può risultare “disegnato” su misura. Sicuramente il cloud è il modello che oggi offre più vantaggi, specie se poi, lavorando su tutti i diversi touchpoint che troviamo all’interno dell’azienda, abbiamo a che fare con realtà aumentata, sistemi di data management, machine learning ecc..
È importante, inoltre, occuparsi della formazione delle risorse umane. Queste dovranno acquisire nuove competenze (ve ne abbiamo già parlato a proposito delle digital skill), per sfruttare al meglio le innovazioni digitali introdotte.
Una volta fatti i passi più importanti verso la Transizione Digitale, non resta che godere dei suoi benefici.
Quali sono a questo punto i vantaggi ottenuti? Tra i tanti possiamo citare:
Per sfruttare al meglio questi vantaggi, inoltre, è consigliabile mantenere sempre costante il processo d’innovazione, oltre a dare coerenza e continuità alla formazione, in modo da non ritrovarsi, periodicamente, a dover fare salti per rimanere al passo con gli ultimi processi all’avanguardia.