La migrazione generale verso servizi disegnati sulle esigenze delle aziende e dei clienti: lo XaaS, il Business Model per il futuro.
La costruzione del proprio business passa, giocoforza, anche da un’attenta analisi costi-benefici; anzi, per esser corretti sarebbe meglio dire che forse si tratta del punto stesso di partenza. Mettersi in gioco in un’idea imprenditoriale, infatti, deve (dovrebbe) essere la conseguenza di un calcolo attento. A conti fatti, però, molte realtà in nascita o ai primi passi sono spesso scoraggiati dai costi relativi a prodotti e creazione di infrastrutture.
Una soluzione? “as-a-service”.
Se una compagnia decide di cambiare il modo in cui concepisce, crea, offre e acquista valore (o valori), allora sta andando a toccare il suo business model.
Non esiste uno standard: i business model sono tanti e vari proprio come lo sono le stesse singolarità aziendali. I fattori che lo disegnano sono tanti: dimensioni, target, risorse, valori, tutto questo va a toccare la strategia e il relativo modello applicabile. Viene naturale pensare che, come tutte le consuetudini e le prassi, anche in questo caso parliamo di un qualcosa a cui ci si abitua, qualcosa di fisso, una sorta di mantra a cui affidarsi ciecamente: non è così.
Spesso capita che fattori interni (riassetto aziendale, cambio del core business, andamento discontinuo) o esterni (sviluppi tecnologici, evoluzione digitale, influenze dal mercato) portino a modificare il proprio business model, o a rivoluzionarlo del tutto; in questi casi, per rispondere all’inesorabile corsa dei tempi, c’è una parola che riassume il processo di cambiamento e adeguamento: innovazione.
Uscire dalla propria comfort zone operativa e adottare nuove visioni strategiche per evolversi è un passo non indifferente, specie per realtà aziendali di lunga data o dal respiro molto ampio a livello territoriale; decidere di farlo, però, ripaga sempre l’impegno richiesto.
Per iniziare a spostare il proprio focus, ci si deve rendere conto di una sorta di “rivoluzione copernicana” avvenuta oggi: (quasi) tutto il mercato si è spostato da una prospettica product-centric a una customer-centric. Di base, significa che l’attenzione è oggi maggiormente rivolta al cliente (o all’utente finale) e meno alle peculiarità del prodotto, e questo si riflette in tutte le sfaccettature del processo produttivo e di comunicazione: design, produzione, distribuzione, comunicazione, marketing, pagamenti.
Ecco quindi che un business model XaaS è proprio la risposta a questo tipo di approccio, e sta diventando sempre più il modello di business preferito; via via, anche le aziende più ferme sulle proprie modalità stanno ora vedendo i vantaggi nell’abbracciare modelli di business on-demand e in sottoscrizione.
Il provider si fa carico dell’analisi dei dati e dei bisogni, della manutenzione del servizio e dei strumenti, dell’utilizzo delle informazioni ricevute e dell’erogazione del prodotto al cliente, non rimane che scegliere la modalità di fruizione e di pagamento, e monitorare da un lato la propria crescita, dall’altro quanto sta andando a risparmiare rispetto a un acquisto cieco di strumenti e risorse legacy.
Quali vantaggi?
Se un’azienda decide di affidarsi a questo genere di servizi, i fattori su cui andrà a vedere un netto miglioramento sono diversi: